Magnitudini apparenti

A titolo di esempio vengono mostrate (figura sopra) anche due immagini fotografiche della stessa zona; su una delle due è stato sovrapposto il disegno delle costellazioni. La scala di queste foto è approssimativamente uguale alla scala della carta.

Le magnitudini descritte precedentemente rappresentano una misura del flusso luminoso emesso dalle stelle indipendentemente dalla loro distanza e dalla loro luminosità intrinseca: sono le cosiddette magnitudini apparenti.

Magnitudini assolute

È del tutto ovvio che l' interesse maggiore è rivolto alla conoscenza del flusso luminoso proprio delle singole stelle: essa fornisce informazioni, anche dettagliate, sui meccanismi fisici che hanno luogo negli interni stellari (tipo e durata delle reazioni nucleari, contrazioni gravitazionali, emissione di materia...).
L' energia intrinsecamente prodotta si deduce dalla magnitudine assoluta M, definita come la magnitudine apparente m di una stella posta alla distanza di 10 parsec.

La relazione che lega le magnitudini assoluta ed apparente e la distanza è:

m - M = -5 + 5 log10 D
essendo D la distanza in parsec. La grandezza (m - M) prende il nome di modulo di distanza.

Per il calcolo delle distanze in "Galassie Lontane" sono necessari dei "calibratori"di distanza cioè di stelle la cui magnitudine assoluta è nota per vie diverse.