Ulteriori note sulle immagini di Mercurio

  1. Un'immagine di Mercurio presa dal telescopio svedese SVST il 20 ottobre del 1995. Si tratta probabilmente della migliore immagine presa da Terra.
  2. Immagine di Mercurio composta con 140 immagini del Mariner 10 prese durante il passaggio più interno, rispetto al pianeta, il 29 marzo del 1974. Cortesia Mark S. Robinson, Northwestern University.
  3. Un mosaico d'immagini prese dal Mariner 10 in grado di rappresentare la porzione nota della superficie di Mercurio. Cortesia NASA/JPL.
  4. Un mosaico di immagini, con vista del polo sud di Mercurio, prese dal Mariner 10 nel settembre del 1974. La superficie di Mercurio appare segnata da un gran numero di crateri e si presenta molto simile a quella lunare. Cortesia NASA/JPL.
  5. Un'immagine della porzione a sud-ovest di Mercurio presa dal Mariner 10 il 29 marzo del 1974. Cortesia Calvin J. Hamilton e NASA ; FDS 27216.
  6. Fotomosaico di Mercurio da foto prese dalla sonda Mariner 10, a distanza di 10 ore, dopo il passaggio dal pianeta il 29 marzo del 1974 ad una distanza di 5.38 milioni di km. Il polo nord è in alto, l'equatore si estende da sinistra a destra situato a circa 2/3 dal fondo della immagine. Un grande bacino di 1300 km di diametro emerge nella immagine dal bordo quasi illuminato a sinistra del centro. Si notano dei luminosi crateri radiali. Cortesia NASA/JPL.
  7. Un'immagine ad alta risoluzione di un particolare del bacino Caloris. Si notano creste e fratture che crescono di dimensioni verso il centro del bacino. Cortesia Calvin J. Hamilton e NASA ; FDS 126.
  8. Un fotomosaico di immagini del bacino Caloris. Il suo nome deriva da "calore" in quanto, quando il Sole è all'afelio, si trova nel punto ad esso più vicino. Ha un diametro di 1300 km ed è la più grande struttura conosciuta di Mercurio. Probabilmente si è formato in seguito all'impatto di un oggetto delle dimensioni di un asteroide. Cortesia Calvin J. Hamilton e NASA ; FDS 188-189.
  9. Gli antipodi del bacino Caloris. In questa immagine il nord è in alto e l'illuminazione proviene da sinistra. Il terreno risulta estremamente caotico con "colline" che hanno un diametro tra 5 e 10 km ed altezze di 1.5 km. L'intera zona costituita dai vecchi crateri di impatto si è spostata e questo movimento tettonico sembra causato dall'enorme impatto avvenuto nel bacino Caloris situato ai suoi antipodi. Cortesia NASA.
  10. Immagine che mostra un bacino a doppio anello di 200 km di diametro. Il bacino più interno è ad una altezza minore rispetto all'anello esterno. Cortesia Calvin J. Hamilton e NASA ; FDS 275.
  11. Si tratta dell'immagine di una cresta nella regione Antoniadi lunga 450 km che si prolunga nel bordo destro dell'immagine ed interseca un grande cratere (di 80 km circa) situato a metà strada nella immagine. Cortesia Calvin J. Hamilton e NASA ; FDS 27325.
  12. Particolare della superficie di Mercurio visto dal Mariner 10. Cortesia NASA/JPL.
  13. Una altro particolare della superficie di Mercurio. Cortesia NASA/JPL.
  14. Immagine di Mercurio ottenuta con il Radiotelescopio VLA (Very Large Array) del Nuovo Messico. Questa mappa mostra, in falsi colori, la variazione di temperatura sulla superficie di Mercurio: il rosso indica la temperatura maggiore mentre il malva quelle più basse. Le temperature più elevate sono state osservate all'equatore dove più intensa era la radiazione solare. SPL/Michael J. Ledlow. Cortesia NASA/JPL.

Note: