 
 
|   | Immagine della sonda Voyager 2. | 
 Esplorazione spaziale di Nettuno
Esplorazione spaziale di NettunoLa sonda Voyager 2 arrivò, dopo un lunghissimo viaggio di 5 miliardi di km, in prossimità di Nettuno nell'agosto del 1989: fu la sua ultima meta. Nonostante la grande distanza percorsa il Voyager 2 "sbagliò" il suo punto di arrivo di soli 10 km. Il pianeta si trovava nella posizione più periferica rispetto a tutti gli altri del Sistema Solare; Plutone compreso.
Da Nettuno i segnali radio impiegavano quasi 4 ore per arrivare a Terra. 
Ma il vero problema era costituito dall'intensità dei segnali 
trasmessi; quando questi arrivavano sulla Terra erano talmente affievoliti 
da risultare 20 miliardi di volte meno potenti dell'energia fornita 
dalla batteria di un comune orologio digitale. 
Si doveva quindi raffreddare l'elettronica 
dei ricevitori per potere acquisire e distinguere dal rumore 
di fondo del mezzo interplanetario i segnali inviati dal Voyager 2. 
Il miglioramento delle tecniche di ricezione dei dati a Terra 
e l'allestimento di nuove antenne da parte del "Deep Space Network" 
permise di ricevere i dati alla stessa velocità ed intensità 
di quando la sonda era vicino ad Urano.
Inoltre a quella distanza, la luce solare era 33 volte inferiore a quella 
utilizzabile per Giove, per cui 
era necessario tenere aperti gli obiettivi delle 
telecamere per più 
lunghi tempi di esposizione così da raccogliere una 
maggiore quantità di luce. Per non avere una 
immagine "mossa" si dovettero effettuare 
manovre di compensazione combinate della sonda 
e della piattaforma degli strumenti ospitanti le fotocamere.  
Nell'agosto del 1989 la sonda sorvolò il polo nord di Nettuno ad una 
distanza di appena 4950 km, 
e poi proseguì verso il satellite Tritone 
avvicinandosi ad esso fino a 40000 km. Il Voyager 2 individuò altri sei 
satelliti con diametri variabili da 54 a 400 km ed un sistema di anelli.  
Le osservazioni degli anelli compiute da Terra 
facevano ritenere che fossero strutture ad arco incompiute mentre le immagini 
rimandate a terra dal Voyager 2 invece misero in evidenza strutture complete 
suddivise in quattro fasce a diversa distanza dal pianeta. 
Il 2 ottobre del 1989 tutti gli strumenti del Voyager 2 vennero spenti; rimase in funzione solo lo spettrometro ultravioletto. Terminava così la più complessa e lunga esplorazione spaziale del Sistema Solare. Dopo il sorvolo di Nettuno il Voyager 2 usciva dal piano dell'eclittica con una inclinazione di 48° ed una velocità di 470 milioni di km all'anno. In questo modo dovrebbe raggiungere la stella Sirio tra 358000 anni.