La scoperta delle fasce di radiazione.
Prima del 1958 gli scienziati sapevano che ioni ed elettroni potevano esser
intrappolati dal campo magnetico terrestre, ma non che questo
"intrappolamento" esistesse sempre. Al massimo pensavano che potesse
verificarsi in occasione di forti tempeste magnetiche, per poi cessare di
esistere dopo la fine delle tempeste stesse.
Durante l'Anno Geofisico Internazionale (che durò in realtà due
anni, 1957 e 1958) fu lanciato un satellite, l'Explorer 1, molto rudimentale,
con a bordo un contatore geiger, costruito da Van Allen. L'apparecchio
doveva servire a fare misure sui raggi cosmici ed ottenne buoni risultati ad
altezze inferiori, mentre ad altezze maggiori non misurò alcuna
particella.
Un successivo satellite verificò che l'assenza di conteggi
(sinonimo di assenza di particelle) significava la presenza di una quantità
di particelle talmente grande che lo strumento non era in grado di
registrarle, segnalando "nessun conteggio": questa è la zona delle
fasce di radiazione o fasce di Van Allen. Quest'ultimo satellite
verificò anche che le fasce sono sempre presenti.
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