Da una intervista a Gianni Morandi (tratta dal periodico Le letture)
Quali sono i primi ricordi legati a Bologna, lei che è nato a Monghidoro a pochi chilometri dalla città?
«A 13 anni iniziai a frequentare la città dove mi recavo per prendere lezioni di canto dalla celebre maestra Scaglioni che aiutò a far debuttare famosi cantanti».
È vero che la sua carriera iniziò con una bugia, e che forse senza quella bugia non sarebbe diventato il cantante che poi è diventato?
«Ricordo la prima volta che andai dalla Scaglioni, Nina Bizzarri che prendeva anche lei lezioni di canto, prima di entrare mi chiese quali cantanti mi piacessero. Io cantavo sempre Claudio Villa perché mia madre lo ascoltava sempre. Nina mi disse di non dirlo assolutamente alla maestra perché lei lo odiava così quando mi fu chiesto quali cantanti amavo interpretare risposi Modugno riscuotendo subito la simpatia della Scaglioni».
Qual è l'episodio più curioso accaduto durante un concerto?
«Lo ricordo benissimo, era il 16 agosto 1983. Ero in Calabria, di solito non ceno mai prima di un concerto ma l'organizzatore voleva che provassi assolutamente il pesce di quella zona. Fu un'esperienza tragicomica. Durante il concerto accusai fortissimi dolori intestinali così durante l'assolo del chitarrista fui costretto a scendere dal palco dove però non trovai nessun bagno, solo un campo di patate. La parte più comica era che indossavo un completo bianco e non potevo certo tornare sul palco in quelle condizioni, fu il batterista che si tolse i pantaloni durante il concerto per prestarmeli».
Nella sua vita ha incontrato molte persone, chi deve ringraziare maggiormente?
«Tante persone, dalla maestra Scaglioni a Migliacci, che mi fece incidere la mia prima canzone, a Mogol, a mia moglie che mi ha riportato a vivere a Bologna».