Yuri Gagarin, Eroe dell'Unione Sovietica, sarà sempre ricordato come il primo uomo lanciato in orbita terrestre, il 12 aprile 1961.
Appassionato di spazio e pianeti fin da ragazzo, mentre frequentava un istituto tecnico superiore a Saratov imparò a volare su piccoli aerei presso il locale aeroclub e nel 1955, terminati gli studi, iniziò l'addestramento come pilota militare presso la Scuola di Volo di Orenburg. In quel periodo incontrò Valentina Goryacheva, che avrebbe sposato nel 1957, dopo aver ottenuto il brevetto di pilota. Fu poi assegnato alla base aerea di Luostari, presso il confine norvegese.
Nel 1960 venne selezionato nell'ambito del primo gruppo di cosmonauti sovietici e la sua dedizione e preparazione fecero sì che venisse scelto per il primo volo umano nello spazio, svoltosi il 12 aprile 1961 a bordo della Vostok 1 per una durata complessiva di un'ora e 48 minuti.
Mentre la sua missione era in svolgimento venne promosso Maggiore (era partito come Tenente), ed è con questo grado che venne entusiasticamente presentato dalla TASS a tutto il mondo.
Dopo il suo volo, Gagarin divenne un'icona vivente dell'Unione Sovietica e compì diversi tour promozionali all'estero. In seguito tornò alla "Città delle Stelle", dove si occupò dell'addestramento dei cosmonauti impiegati nelle future missioni spaziali.
Nel frattempo, si rimise attivamente al lavoro per riguadagnare il suo status di pilota pur tra le mille difficoltà creategli dal Cremlino, che aveva tassativamente escluso un suo ritorno nello spazio: per le autorità sovietiche infatti Gagarin era una leggenda vivente, un uomo immagine troppo importante per permettergli di rischiare la vita in volo. Ma il destino era in agguato, e il 27 marzo 1968, mentre era in volo a bordo di un Mig-15 biposto assieme all'esperto istruttore Col. Vladimir Seryogin, l'aereo si schiantò al suolo presso la località di Kirzhach per cause mai sufficientemente chiarite, uccidendo sul colpo i due piloti.