| (Foto Tv Sorrisi e Canzoni) |
Fino al 1960 le calze per donna erano due e si toglievano una per volta. Si tenevano su con le giarrettiere o con i reggicalze . La guerra era passata da poco e le donne mostravano ancora le gambe molto sotto il ginocchio. La nascita della minigonna mette in evidenza una zona nuda tra la fine delle calze e le mutandine, che era necessario mascherare. La minigonna poteva esistere perché nacquero i collant a prova di pudore, e viceversa. I
collant couleur videro la luce nel 1964 in Francia lanciati dal calzificio DIM. Sembra che prendessero spunto dalle calzamaglia delle ballerine; forse anche da quelle dei bambini, nate nel 1959 come indumento invernale. Nel periodo dell'ostentazione edonistica degli anni Ottanta anche Jessica Rabbit, l'eroina di cartone del film su Roger Rabbit, invita a conoscere le calze mostrandole dal provocante spacco del suo lungo abito avvolgente rosso. Negli anni Novanta la tendenza a fare delle calze oggetto di seduzione si accentua, ricorrendo strategicamente a sex symbol di fama internazionale per gli spot televisivi: chi non ricorda Kim Basinger, la bionda strepitosa di "Nove settimane e mezzo" e il suo spogliarello mozzafiato, di fronte ad una tapparella appena dischiusa? La Basinger diventa interprete di una pubblicità di calze molto popolari. Da allora i collant hanno fatto una lunga strada.
