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Berlinguer, Enrico
1922-1984
Si iscrisse al PCI nel 1943, entrò nel comitato centrale nel 1945 e dal 1949 al 1956 fu segretario della FGCI. Membro della segreteria nazionale nel 1958, dopo una lunga carriera di organizzatore nel partito, ne divenne vicesegretario nel 1969 e segretario nel 1972, succedendo a Luigi Longo. È nel periodo a cavallo degli Anni Settanta e Ottanta che Enrico Berlinguer compie alcuni degli atti più significativi della sua esperienza al vertice del PCI. Sono dell'autunno del 1973 le "Riflessioni sull'Italia dopo i fatti del Cile" nelle quali delinea la strategia del "compromesso storico".
Nella primavera del 1976 guida la delegazione al XXV congresso del Pcus per ribadire nel suo intervento l'autonomia del Partito comunista italiano e il nesso inscindibile tra democrazia e libertà. Pochi mesi dopo il 15 giugno, in un'intervista al Corriere della Sera, Berlinguer annuncia che i comunisti non chiederanno l'uscita dell'Italia dalla Nato, che per il nostro Paese e per lo stesso PCI rappresenta un "ombrello" più sicuro del Patto di Varsavia. Il 6 gennaio del 1980 condanna severamente l'intervento sovietico in Afghanistan. Alla fine di quello stesso anno, in un comizio nell'Irpinia terremotata, sancisce la fine della politica della solidarietà nazionale e lancia l'alternativa democratica.
Due interventi caratterizzeranno il 1981: a metà luglio rilascia un'intervista all'allora direttore di Repubblica, Eugenio Scalfari, in cui indica - con impressionante premonizione - la centralità della questione morale; e a metà dicembre, nel corso di una tribuna televisiva, denuncia l'esaurimento della spinta propulsiva della Rivoluzione d'Ottobre.
Condusse una dura opposizione al pentapartito guidato da Craxi, specie sui decreti economici e per la riduzione dei meccanismi salariali della scala mobile. Su questi temi lanciò la proposta di un referendum popolare, che sancì la sconfitta del PCI e la frattura non solo all'interno della sinistra ma anche nelle stesse organizzazioni sindacali (1984).
Alla sconfitta della sua proposta politica sul piano interno corrispose, sul piano internazionale, il venir meno delle aspettative dell'eurocomunismo in seguito al declino del partito comunista francese e di quello spagnolo. Colto da malore mentre teneva un comizio a Padova nel corso della campagna per le elezioni europee, Berlinguer morì poco dopo.