Il Viking 2 Orbiter. |
Ricerca d'attività biologica su MarteVeri e propri robot spaziali, le due sonde furono in grado di gestire complesse operazioni che permisero di raccogliere, con bracci estensibili, campioni di suolo e di introdurli nel laboratorio di bordo. Tre erano le prove fondamentali: di fotosintesi, di attività metabolica e di respirazione, ideate per evidenziare l'eventuale manifestazione nel suolo marziano di variazioni chimiche dovute a processi biologici causati da microorganismi. Il laboratorio era stato collaudato in diversi ambienti, compreso quello particolarmente ostile delle regioni Antartiche, ed aveva sempre riscontrato, con successo, tracce di vita.Alcuni test sembrarono dapprima indicare qualche segno di attività biologica ma indagini successive confermarono che si trattava di reazioni inorganiche derivate da particolari caratteristiche del suolo. Non si raccolse alcuna prova dell'esistenza di molecole organiche né si rilevarono tracce di vita, presente o passata, su Marte. Se in passato c'erano stati dei microbi sulla superficie di Marte essi non avevano lasciato traccia. Alcuni biologi però ritengono che la vita possa essere ricercata in alcune "nicchie biologiche", altri invece ritengono debba essere cercata nel sottosuolo; in linea di massima però la comunità scientifica ritiene improbabili entrambe le possibilità. |
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Una telecamera poteva riprendere, con tecnica digitale, immagini in bianco e nero, a colori ed anche nell'infrarosso. Si registrarono, per Chryse Planitia, variazioni di temperatura da -93° a -14° in piena estate. Si ebbe poi fino al 1988, con le spedizioni di Phobos 1 e 2, una lunga pausa nella spedizioni di sonde verso Marte. Questi due velivoli Sovietici sorvolarono le due lune senza però riuscire ad atterrare su di esse.
Immagini relative alla missione Viking.