Ulteriori note sulle immagini dei satelliti di Saturno
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Atlas ripreso dal Voyager 1 il 12 novembre 1980.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Calypso ripreso dal Voyager nel 1980.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Dione presa dal Voyager il 12 novembre del 1980.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Dione presa dal Voyager il 12 novembre del 1980.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Dione ripreso dal Voyager nel 1980.
Questa immagine
è un mosaico di centinaia di immagini di più alta risoluzione.
Il grande cratere "Aeneas" (Enea) verso l'alto dell'immagine ha un
diametro di 150 km mentre l'altro grande cratere "Dido" (Didone) verso il
fondo dell'immagine ha un diametro di 125 km. Si nota pure una frattura,
verso l'alto dell'immagine, chiamata "Latium Chasma";
è lunga 300 km e profonda meno di un km e larga dagli 8 ai 20 km.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Enceladus visto dal Voyager nel 1980.
Cortesia NASA/JPL.
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Epimetheus visto dal Voyager l'11 novembre del 1980.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Helen visto dal Voyager 2 il 25 agosto del 1981.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Hyperion visto dal Voyager 2 il 25 agosto del 1981.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Iapetus visto dal Voyager 2 il 22 agosto del 1981.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Janus presa dal Voyager 2 il 25 agosto del 1981,
è l'immagine a più alta risoluzione.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Mimas presa dal Voyager 1 l'11 novembre del 1980.
Il cratere nel lato destro dell'immagine è chiamato "Herschel",
è largo 130 km e ricopre un
terzo di Mimas ed è profondo 10 km con
una montagna, nel suo centro, alta almeno quanto il monte Everest sulla
Terra. L'impatto che lo ha formato ha quasi distrutto Mimas.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Mimas presa dal Voyager 1 il 13 novembre del 1980.
Si notano tracce di fratture probabilmente dovute all'impatto che ha
formato il cratere di Herschel.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Pan entro la frattura di Encke degli anelli di Saturno.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Pandora presa dal Voyager 2 il 25 agosto del 1981.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Phoebe presa dal Voyager 2 il 4 settembre del 1981.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Prometheus presa dal Voyager 2 il 25 agosto del 1981.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Rhea presa dal Voyager 1 l'11 novembre del 1980.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Rhea presa dal Voyager 1 l'11 novembre del 1980.
Immagine ravvicinata della superficie di Rhea; si notino dei crateri entro
altri crateri.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Rhea presa dal Voyager 1 ad una distanza di 1,7 milioni di km.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Telesto presa dal Voyager 1 l'11 novembre del 1980.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Immagine di
Tethys presa dal Voyager 2 il 26 agosto del 1981.
È la immagine di Tethys a più
alta risoluzione ottenuta dal Voyager.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
- Immagini di Titano.
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L'immagine di
Titano presa dal Voyager mette in evidenza gli strati opachi
di nubi della sua atmosfera. Le nubi sopra l'emisfero sud sono più
brillanti di quelle dell'emisfero nord.
Cortesia Calvin J. Hamilton.
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Mappa di
Titano presa dal Telescopio Spaziale.
che mostra la superficie del
satellite durante una rotazione completa di 16 giorni.
L'immagine è stata ricostruita da una sequenza di 14
osservazioni effettuate con il Telescopio Spaziale
dal 4 al 18 ottobre del 1994.
L'area brillante ha una superficie di circa 4000 km di diametro,
grande quanto l'Australia. Questa mappa rappresenta
una proiezione di Mercatore con una latitudine che
varia da 40° (gradi) sud a 50°
nord ed una longitudine da 0° a 360°. L'atmosfera di Titano è trasparente alle radiazioni
nel vicino infrarosso della "Wide Field Planetary Camera 2" usata nelle
osservazioni. Questo permette di effettuare una rilevazione della
sua superficie sfruttando la riflettanza della radiazione infrarossa.
Cortesia Peter Smith, University of Arizona/NASA.
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Immagine di
Titano in bianco e nero presa dal Telescopio Spaziale.
Anche questa immagine, presa nell'infrarosso,
mette in evidenza alcuni dettagli
della superficie di Titano peraltro nascosta dalla sua spessa atmosfera.
Cortesia STScI Space Telescope Institute.
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Sequenza di quattro immagini di
Titano ottenuta dal Telescopio Spaziale. Questa serie di immagini
sono state utilizzate per ricavare una mappa del satellite.
Cortesia Peter Smith, University of Arizona/NASA.
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Immagine di
Titano in bianco e nero presa dal Telescopio Spaziale
centrata alla longitudine di 315° (gradi).
Cortesia STScI Space Telescope Institute.
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Immagine di Titano.