Saturno presenta un sistema di macchie, analogo a quello di Giove.
Il minore contrasto cromatico le rende però di più difficile individuazione
per cui il fenomeno non appare in tutta la sua drammatica evidenza così come
invece avviene su Giove.
Nell'emisfero settentrionale si osserva una macchia disposta a 27°
(gradi) di latitudine nord. Dal momento che
è visibile nell'ultravioletto
se ne deduce che è situata ad altezze maggiori di quelle
corrispondenti alle nubi
circostanti. A 42° di latitudine nord si osservano alcune macchie
di colore marrone la più grande delle quali ha dimensioni di 5000 x 3300 km.
La più grande macchia ovale stabile è situata a 72°
di latitudine nord con dimensioni di 10000 x 6000 km (la "Grande Berta")
Nell'emisfero sud si osserva un'altra grande macchia di forma ovale, (chiamata "Macchia di Anna" o "Nube Ovale Rossa") si trova a 55° di latitudine sud (con dimensioni di 5000 x 3000 km). Venne osservata da Voyager 2 nell'agosto del 1980 e vista di nuovo nel settembre del 1981. Il suo colore rossastro è dovuto alla presenza di fosforo. È molto somigliante alla Grande Macchia Rossa di Giove per cui si ritiene che queste formazioni siano una caratteristica comune dei pianeti giganti.
La causa della lunga durata di questi vortici è poco nota. Una possibile spiegazione riguarda un collegamento del vortice con un sistema molto più profondo e stabile, che si sviluppa in verticale, rendendolo così capace di resistere a delle forti perturbazioni. Un'altra possibilità è che si tratti di un'"onda solitaria", consistente in una sola "cresta" invece che in una serie di massimi e minimi come le onde luminose, che viaggia per lungo tempo indisturbata nell'atmosfera di Saturno.