L'astronomo Herschel scopritore di Urano. |
Dapprima credette si trattasse di una cometa ma un anno dopo Lexell e l'italiano B. Oriani mostrarono come la sua orbita attorno al Sole era quasi circolare.
Si riconobbe poi che già Flamsteed lo aveva osservato nel 1690 e catalogato come la stella "34 Tauri". Herschel lo dedicò al re d'Inghilterra Giorgio III, per cui venne inizialmente denominato "Pianeta Georgiano". In seguito l'astronomo Bode propose il nome mitologico di Urano che fu unanimemente accettato ed entrò nell'uso comune dopo il 1850.
La scoperta (sempre da parte di Herschel) dei due satelliti Titania ed Oberon tolse ogni dubbio al fatto che si trattasse effettivamente di un pianeta e permise di misurarne la massa (15 volte quella terrestre), la densità (1.5 g/cm3) e la gravità superficiale (3/4 che sulla Terra).
Nel 1908 osservazioni spettrografiche di Slipher permisero di calcolare il periodo di rotazione in circa 11 ore, che però risulta assai diverso da quello calcolato direttamente dalle sonde spaziali. Nel 1912 sempre Slipher individuò numerose bande di assorbimento nello spettro della luce del pianeta che vennero interpretate come il risultato della presenza di metano. Nel 1978 strane fluttuazioni di luce portarono alla scoperta di un sistema di anelli la cui presenza venne poi confermata dalle sonde spaziali.