Il satellite Mariner 5. |
La prima sonda spaziale con destinazione Venere,
lo Sputnik 7 del febbraio 1961,
fallì il suo scopo mentre cercava di uscire dall'orbita terrestre.
Fu seguita nel 1962 da una sonda Americana: il
Mariner 2. Si era ancora agli
albori dell'esplorazione spaziale e diversi malfunzionamenti
impedirono il successo di alcune missioni come, ad esempio, quella
precedente del Mariner 1.
La missione Mariner 2 fu assistita sin dall'inizio
da una buona dose di fortuna infatti il primo stadio del vettore "Atlas"
cominciò a ruotare inaspettatamente su se stesso ma tale difetto fu compensato
dalla controrotazione dello stadio superiore del missile "Agena".
Così il Mariner 2 potè partire e raggiungere Venere nel dicembre
del 1962 e riscrisse le nostre conoscenze sul pianeta gemello
della Terra. Risultò che Venere era molto più caldo di quanto ci si aspettava
in base alla sua vicinanza dal Sole. La sua atmosfera risultò avere una
pressione 90 volte superiore a quella terrestre ed una temperatura così
elevata da fondere il piombo.
Quello fu però solo l'inizio di molteplici missioni interplanetarie che portarono il pianeta ad essere quello più esplorato di tutto il Sistema Solare. Dopo una lunga serie di fallimenti, sia Americani che Sovietici, si arrivò all'ottobre 1967 con una duplice ricognizione del pianeta da parte di una sonda Sovietica, il Venera 4, ed Americana, il Mariner 5. Il Mariner 5 sorvolò il pianeta ad una altezza di 3990 km trasmettendo dati sulle caratteristiche del pianeta. Il Mariner 10 invece raggiunse Venere il 5 febbraio del 1974 volando fino ad una distanza di 4200 km e proseguendo poi verso Mercurio.
Il Venera 4 lasciò scendere una sonda nell'atmosfera di Venere misurando una temperatura di 320° C; raggiunta però la quota di 27 km dalla superficie cessò di funzionare. Nel 1969 il Venera 7 ebbe più fortuna riuscendo a trasmettere dati per 23 minuti una volta raggiunta la superficie di Venere e misurando una temperatura di 475° C ed una pressione di circa 90 atmosfere. Nel 1975 con Venera 9 e Venera 10 si ebbero le prime fotografie in bianco e nero del pianeta. Mentre Venera 9 sembrò posarsi su di un ripido versante di una montagna Venera 10 si posò su di una superficie rocciosa. Nel 1981 Venera 13 e 14 trasmisero le prime foto a colori del suolo venusiano. Queste immagini rivelarono un ambiente colorato principalmente di arancione con zone di marrone scuro.
Nel 1983 Venera 15 e 16 furono dotate di un radar ad apertura sintetica che permise uno studio accurato della morfologia del pianeta ottenendo così una mappa delle variazioni di temperatura in tutto l'emisfero settentrionale. Alla fine degli anni settanta anche la NASA preparò il lancio delle due sonde Pioneer-Venus 1 e 2. Da quote variabili tra 142000 e 66000 km esse, dotate di un radar altimetrico molto preciso, tracciarono una mappa del pianeta con una elevata accuratezza. Esse rivelarono uno straordinario paesaggio di montagne pianure e valli. e pure una discreta e controversa attività vulcanica che durò sino all'ottobre 1992.
Nel 1989 venne lanciata da Cape Canaveral la sonda Magellano che trasmise, nel 1992, dati sufficienti alla costruzione di una mappa del 97% circa della superficie venusiana con una risoluzione di circa 120 metri.