Tra una stella e l'altra le distanze sono grandi: anni luce. Questo spazio però non è vuoto. Le stelle, infatti, non emettono solo luce ma anche atomi dei vari elementi sintetizzati al loro interno. (vedi figura a sinistra.)
I venti stellari e le esplosioni di novae e supernovae allontanano dalla superficie stellare questi atomi che si aggregano. Gli atomi formano gruppi sempre più complessi dando luogo a molecole ed, addirittura, grani di polvere interstellare. (vedi figura sotto.)
Un grano ha le dimensioni del fumo delle sigarette (pochi micron) ma su di essi avvengono reazioni chimiche complesse. Su una base di silicio e carbonio crescono molecole d'acqua e poi molecole sempre più complesse, molte delle quali organiche. Se ne conoscono più di 100. (vedi figura a sinistra)
Le molecole, grazie ad un loro meccanismo di oscillazione e rotazione emettono nelle radioonde mentre grani assorbono e riemettono specialmente nell'infrarosso. (vedi figura a destra.)
La complessità delle molecole osservate fa pensare che possano esistere i presupposti chimico fisici per assemblare sui grani, molecole prebiotiche che possano, a loro volta, aggregarsi in molecole biotiche nell'ambiente appropriato (esempio il nostro pianeta Terra). In questo modo potrebbe avere inizio la vita batterica. Esiste anche una teoria che ipotizza che batteri originari di altri pianeti siano stati trasportati sino a noi su meteoriti staccatisi dai pianeti a seguito di violenti impatti. (vedi figura sotto)
L'astrofisica molecolare è oggi componente base di una disciplina recentemente cresciuta dal connubio di Astronomia, Astrofisica, Chimica, Biologia etc. e battezzata Astrobiologia.
(vedi figura a sinistra.)