Leggere il Cielo

I corpi del Sistema solare

Corrado Bartolini

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Marte

Il "pianeta rosso" è il più esterno dei pianeti rocciosi e, per diversi aspetti, il più simile alla Terra: il periodo di rotazione di 24 ore e mezza e l'inclinazione dell'asse di rotazione sul piano dell'orbita di 24° danno origine all'alternarsi del dì e della notte e delle quattro stagioni come sulla Terra. Benché sia piuttosto freddo e secco, dopo la Terra è certamente il pianeta più abitabile ed il più adatto a ricevere una missione spaziale con uomini a bordo.

Il suolo di Marte è quello meglio esplorato sia da satelliti in orbita, che da sonde fatte posare sul suolo. Le sonde Viking nel 1976 e Pathfinder nel 1997 hanno rivelato che lo strato superficiale è costituito da silicati e da ossidi di ferro. A ciò è dovuto il colore rossastro della superficie. Numerosi canyon solcano la superficie di Marte, il sistema più imponente è quello della valle Marineris che attraversa la zona equatoriale e si estende su quasi mezzo pianeta. Solo recentemente si sta chiarendo il quadro di come questi canyon possono essersi formati: 4 miliardi di anni fa la temperatura del pianeta crebbe bruscamente, facendo irrompere in superficie una quantità d'acqua pari a quella del Mediterraneo e del Golfo del Messico sommate assieme, provocando catastrofiche inondazioni.

Anche se attualmente l'atmosfera di anidride carbonica ha una pressione inferiore a 1/100 di quella terrestre, è capace di sollevare notevoli quantità di polvere. Un esempio dell'azione dei venti sulla superficie marziana sono le dune dei depositi di sabbia basaltica nei pressi del Polo nord e l'esistenza di crateri completamente spianati, appena disegnati su un piano orizzontale. Le tempeste di polvere si sviluppano tendenzialmente a cavallo del solstizio di estate per l'emisfero sud, quando Marte è al perielio. La spiegazione è legata alla forte eccentricità dell'orbita di Marte (0.09), che fa sì che al perielio il pianeta assorba il 45% di energia in più rispetto all'afelio.

Entrambe le sonde Viking hanno prelevato campioni di materiale che sono stati accuratamente analizzati e i risultati escludono la presenza di materia organica complessa. È possibile che un tempo l’aria marziana abbia contenuto notevoli quantità di ossigeno oggi imprigionato nel suolo sotto forma di ossidi. Su Marte, in altre epoche, possono essere stati presenti tutti gli ingredienti necessari alla vita.

Attorno a Marte ruotano due piccoli satelliti, Phobos e Deimos, che mostrano al pianeta sempre la stessa faccia.



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